Non posso fotografare, e non soltanto per la possibilità di manovra limitata, dovuta al finestrino.Ī quanto pare, siamo ancora in fase di ascensione e mi è stato vietato di scattare foto, benché non creda affatto che una macchinetta digitale sia un apparecchio elettronico in grado d’influenzare la strumentazione di bordo.
Ma le Alpi sono più in là, cosa ci sia là sotto è un bel mistero: che cosa potrebbe essere il piccolo pilastro simile a punta d’obelisco che emerge dal bianco? Reale è reale, questo è sicuro: il “palo” proietta nitida la sua ombra lunga e sottile sulle nubi di sotto, simile a un monolito, oggetto del culto di qualche stormo d’uccelli. Qualcosa a un tratto, sembra un palo, sporge da sotto le nubi, sbuca al di sopra del manto: siamo troppo alti perché sia un manufatto, a meno che non si trovi sulla cima d’un monte. Sotto di noi la massa bianca delle nuvole appare compatta come una distesa di neve, banchisa artica sconfinata e vaporosa, che sorvoliamo illuminati dal calore del sole.